I FIOCCHI BIANCHI

08/11/2016

Eh già… In ostetricia si vedono sempre fiocchi azzurri e rosa appesi alle porte delle stanze dei reparti, che annunciano la nascita di bimbi appena arrivati in mezzo a noi.

Purtroppo però, a volte, ci sono anche quelli che io chiamo “i fiocchi bianchi”: bimbi che arrivano e volano subito via.

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Il mio primo ficco bianco è stato Lorenzo. Ricordo che il suo cuore di appena 18 settimane ha smesso di pulsare tra le mie mani. Non ha avuto la forza di continuare a battere, o forse aveva già combattuto con tutto se stesso e non poteva più continuare. Giusto il tempo di scegliere un nome e battezzarti con la soluzione fisiologica, poi te ne sei andato. Chissà dove…

Per qualcuno i fiocchi bianchi sono vittime del più crudele destino, che non ha concesso loro la possibilità di scoprire cos’è la vita. Per altri invece sono privilegiati, perché sono passati dall’altra parte del cielo senza dover lottare sulla Terra.

La frase “Mi dispiace tantissimo, ma purtroppo non c’è più battito” viene ripetuta circa una gravidanza su quattro. Quell’immagine bianca e nera ferma sullo schermo dell’ecografo, così silenziosamente immobile, gela anche i pensieri. Per pochi istanti tutto si blocca e la mente si prepara a quello che sta per accadere.

Piccolo Lorenzo, oggi il mio pensiero vola con te. E come allora ti auguro buon viaggio, ovunque tu sia.

 

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