Archive for the 'genitore' Category

NASCIAMO INSIEME

12/10/2017

Durante la gravidanza è evidente che mamma e bambino sono una cosa sola. Due cuori in un unico corpo, legati da un filo che va ben oltre il cordone ombelicale. Questa simbiosi esce dai nostri comuni pensieri durante il travaglio: siamo sempre propensi a concentrarci sul dolore delle contrazioni, sulla sofferenza della mamma. E il bambino? Non è esente da fatiche e difficoltà nelle ore che precedono la sua nascita. Viene costretto ad abbandonare il suo nido paradisiaco, l’unico posto al mondo che riconosca come suo. Deve attraversare i diametri del bacino osseo materno, impresa che non è esattamente come un’allegra passeggiata nel parco.

In travaglio mamma e bimbo lavorano insieme: non si può compiere se entrambi non collaborano. Si aiutano a vicenda, rafforzando ancora di più quella connessione nascosta che solo loro possono avvertire.

Mi sono commossa qualche giorno fa di fronte alle dolci lacrime di alcune mamme emozionate durante il corso pre parto, che all’udire queste mie parole hanno per la prima volta colto la profondità e la preziosità di quanto saranno chiamate a fare. Alla fine del nostro incontro hanno detto: “Sarò con il mio bambino, non ho più paura.”

Il parto è una doppia nascita: la mamma mette al mondo il suo bambino, il bambino mette al mondo la sua mamma.

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ADOLESCENZA: UNA NUOVA NASCITA

06/03/2017

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In queste settimane sto incontrando un gruppo di mamme di figli adolescenti, a confronto tra loro rispetto alle varie problematiche che si trovano quotidianamente ad affrontare.

Non scendo nel dettaglio dei contenuti per ovvi motivi, ma una cosa più di tutto mi ha colpita: le frasi ed i termini con cui queste mamme hanno descritto il loro stato emotivo attuale sono le stesse che usano anche le neo-mamme nel periodo post natale.

Impotenza, frustrazione, incomprensione, paura, disorientamento… di fronte ai comportamenti dei loro figli. E sono state proprio queste donne a fare un parallelo tra il loro post parto e la situazione che stanno vivendo oggi.

A volte non si riconosce più l’essere umano che si ha davanti. Reazioni imprevedibili, improvvise ed a volte inspiegabili sono all’ordine del giorno. Questi ragazzi danno parecchio filo da torcere ai loro genitori.

E’ stato dunque inevitabile ripensare  al proprio parto. Sofferenza, dolore e fatica decisamente evidenti per le mamme in travaglio. Ma…i bimbi? Anche per loro il parto è estremamente faticoso, insidioso e doloroso.

Gli adolescenti sono in una fase di rinascita: devono definire la loro identità e staccarsi dai genitori per intraprendere il loro cammino. Bisogna nuovamente tagliare il cordone. E tutto questo non è esente da fatica e sofferenza.

Proviamo a metterci nei loro panni e diamo loro fiducia ed entusiasmo (nonostante tutto), perché per fare tutta questa fatica serve una grande motivazione!

MA LA CICOGNA STA SOTTO IL CAVOLO?

20/01/2017

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Questa è una delle domande che i ragazzi di una classe mi hanno rivolto durante il percorso di educazione affettiva e sessuale.

Leggendola ho sorriso dentro di me, pensando alla strana immagine che si proiettava nella mia mente.

Parlandone con loro poi la questione si è fatta più complessa, infatti è emerso il loro generale disappunto per la comune abitudine degli adulti di deviare certi interrogativi con racconti o storielle che si discostano terribilmente dalla realtà.

Ovvio, quei discorsi, si sa, non sono proprio facili da affrontare… Ci può essere imbarazzo, ci si può sentire impreparati, non si trovano le parole giuste magari. Ma i nostri figli stanno aspettando che noi spieghiamo loro da dove sono arrivati, come e perché.

Certamente per ogni età cambia la modalità e la tipologia di risposta, ma ciò non ci dovrebbe impedire di scansare, rimandare o ignorare queste richieste.

Sarebbe bello che ogni bambino conoscesse il racconto l’ha reso protagonista di un’unica e speciale storia d’Amore, la sua.

 

I FIOCCHI BIANCHI

08/11/2016

Eh già… In ostetricia si vedono sempre fiocchi azzurri e rosa appesi alle porte delle stanze dei reparti, che annunciano la nascita di bimbi appena arrivati in mezzo a noi.

Purtroppo però, a volte, ci sono anche quelli che io chiamo “i fiocchi bianchi”: bimbi che arrivano e volano subito via.

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Il mio primo ficco bianco è stato Lorenzo. Ricordo che il suo cuore di appena 18 settimane ha smesso di pulsare tra le mie mani. Non ha avuto la forza di continuare a battere, o forse aveva già combattuto con tutto se stesso e non poteva più continuare. Giusto il tempo di scegliere un nome e battezzarti con la soluzione fisiologica, poi te ne sei andato. Chissà dove…

Per qualcuno i fiocchi bianchi sono vittime del più crudele destino, che non ha concesso loro la possibilità di scoprire cos’è la vita. Per altri invece sono privilegiati, perché sono passati dall’altra parte del cielo senza dover lottare sulla Terra.

La frase “Mi dispiace tantissimo, ma purtroppo non c’è più battito” viene ripetuta circa una gravidanza su quattro. Quell’immagine bianca e nera ferma sullo schermo dell’ecografo, così silenziosamente immobile, gela anche i pensieri. Per pochi istanti tutto si blocca e la mente si prepara a quello che sta per accadere.

Piccolo Lorenzo, oggi il mio pensiero vola con te. E come allora ti auguro buon viaggio, ovunque tu sia.

 

FERTILITY…EVERY DAY

27/09/2016

In queste ultime settimane, in occasione del fertility day, si è parlato molto di fertilità, con un alternarsi di affermazioni e polemiche che, purtroppo, hanno distolto l’attenzione dal fenomeno fisiologico ed estremamente importante alla base di tutte queste discussioni.

Spesso si parla di fertilità solamente quando ci si accorge che questa funzione è venuta a mancare, cioè quando si cerca una gravidanza che però non arriva. Solo allora si inizia a studiare il proprio corpo, ad apprenderne il funzionamento, ad osservare segni e sintomi che manifesta, ad interpretare i messaggi che ci invia, a prendere consapevolezza di sé.

E io mi chiedo: perché se ne parla solamente quando la gravidanza non arriva? Anzi… Perché se ne parla solamente in funzione della gravidanza? La fertilità è una funzione biologica dell’essere umano che è indice di benessere ed equilibrio.

Credo che non ci sia nulla di più naturale del conoscere il proprio organismo. Uno dei propositi che cerco di applicare nel mio quotidiano non solo con le coppie adulte, ma che con bambini e ragazzi, è promuovere fin da subito la conoscenza di sé. E’ fondamentale entrare contatto con noi stessi, nel profondo, per riconoscere i segnali fisiologici (e non!) che il nostro corpo ci trasmette.

Prendere consapevolezza di sé è una delle più grandi forme di rispetto e benevolenza che possiamo esprimere verso noi stessi.

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NOI DUE

06/09/2016

In questi giorni, durante gli incontri iniziali per conoscere le mamme, mi è capitato di ascoltare diverse storie che mi hanno fatta riflettere sull’essere madre oggi. Queste storie hanno una caratteristica in comune: sono di mamme single.

Nel 2016 non fa più scalpore una notizia simile, anzi, i fatti dimostrano che è all’ordine del giorno. Eppure sentire parole ricche di sofferenza e rancore, anche se talvolta ben celati, mi scuote dentro.

So per certo che queste mamme saranno anche dei perfetti papà, sapranno essere donne fantastiche e le madri migliori per i loro bambini, non ho dubbi.

Un pensiero che rivolgo a queste madri speciali, ma che si può estendere anche a tante altre, che magari hanno un marito o un compagno e la famiglia alle spalle ma che sono più sole che mai, è che la sensazione di solitudine che provate può essere riempita da quel piccolo esserino che vi sta già facendo compagnia da diversi mesi. Questa creatura che state custodendo ed accogliendo coraggiosamente, a sua volta accoglie voi, con tutte le vostre umane fragilità. Vi ascolta, vi consola e vi ama profondamente.

Da questo momento in poi, qualunque cosa accada intorno, non sarete mai sole, avrete sempre qualcuno che vi prenderà per mano, un Amore infinito accanto a voi.

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