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ADOLESCENZA: UNA NUOVA NASCITA

06/03/2017

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In queste settimane sto incontrando un gruppo di mamme di figli adolescenti, a confronto tra loro rispetto alle varie problematiche che si trovano quotidianamente ad affrontare.

Non scendo nel dettaglio dei contenuti per ovvi motivi, ma una cosa più di tutto mi ha colpita: le frasi ed i termini con cui queste mamme hanno descritto il loro stato emotivo attuale sono le stesse che usano anche le neo-mamme nel periodo post natale.

Impotenza, frustrazione, incomprensione, paura, disorientamento… di fronte ai comportamenti dei loro figli. E sono state proprio queste donne a fare un parallelo tra il loro post parto e la situazione che stanno vivendo oggi.

A volte non si riconosce più l’essere umano che si ha davanti. Reazioni imprevedibili, improvvise ed a volte inspiegabili sono all’ordine del giorno. Questi ragazzi danno parecchio filo da torcere ai loro genitori.

E’ stato dunque inevitabile ripensare  al proprio parto. Sofferenza, dolore e fatica decisamente evidenti per le mamme in travaglio. Ma…i bimbi? Anche per loro il parto è estremamente faticoso, insidioso e doloroso.

Gli adolescenti sono in una fase di rinascita: devono definire la loro identità e staccarsi dai genitori per intraprendere il loro cammino. Bisogna nuovamente tagliare il cordone. E tutto questo non è esente da fatica e sofferenza.

Proviamo a metterci nei loro panni e diamo loro fiducia ed entusiasmo (nonostante tutto), perché per fare tutta questa fatica serve una grande motivazione!

MA LA CICOGNA STA SOTTO IL CAVOLO?

20/01/2017

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Questa è una delle domande che i ragazzi di una classe mi hanno rivolto durante il percorso di educazione affettiva e sessuale.

Leggendola ho sorriso dentro di me, pensando alla strana immagine che si proiettava nella mia mente.

Parlandone con loro poi la questione si è fatta più complessa, infatti è emerso il loro generale disappunto per la comune abitudine degli adulti di deviare certi interrogativi con racconti o storielle che si discostano terribilmente dalla realtà.

Ovvio, quei discorsi, si sa, non sono proprio facili da affrontare… Ci può essere imbarazzo, ci si può sentire impreparati, non si trovano le parole giuste magari. Ma i nostri figli stanno aspettando che noi spieghiamo loro da dove sono arrivati, come e perché.

Certamente per ogni età cambia la modalità e la tipologia di risposta, ma ciò non ci dovrebbe impedire di scansare, rimandare o ignorare queste richieste.

Sarebbe bello che ogni bambino conoscesse il racconto l’ha reso protagonista di un’unica e speciale storia d’Amore, la sua.

 

CHE COS’E’ L’AMORE?

28/11/2016

Proprio l’altro giorno, in una classe, durante un incontro del percorso di educazione affettiva e sessuale, tra le domande scritte dai ragazzi c’era questa: “Ci può spiegare  che cos’è l’Amore?”.

Dentro di me una forte emozione, un tonfo al cuore, gli occhi lucidi. Come rispondere ad una domanda così grande? E che grande cuore per fare una domanda così bella e profonda. Ho riflettuto lì per lì su cosa dire, non è stato facile. L’Amore è indescrivibile, è soggettivo, è multiforme, è intimo, è universale. L’Amore è tutto, in tutto e in tutti.

Ho chiesto a loro cosa pensavano fosse l’Amore, quello che è successo è stato meraviglioso. Si sono guardati l’un latro, qualcuno pensava, qualcuno sorrideva. Ognuno ha dato una risposta diversa e inaspettata.

“L’Amore è quando ti piace così tanto una persona che se la vedi senti una cosa strana nella pancia.”

“L’Amore è quando gioco con il mio cagnolino.”

“L’Amore è quando una mamma e un papà vogliono un bambino.”

“L’Amore è quando la mamma ti dà il bacio della buonanotte.”

“L’Amore è quando i nonni si prendono per mano, anche se sono vecchi.”

“L’Amore è quando mio fratello regala i fiori alla sua fidanzata e lei gli regala i cioccolatini”

“L’Amore è quando soffro per te.”

“L’Amore è quando dici TI AMO.”

“L’Amore è anche quando non calpesti i fiori nei prati.”

“L’Amore non so cosa sia, ma pare sia una cosa bella, anche se fa venire mal di pancia.”

“L’Amore è quella cosa invisibile dentro al cuore che ti fa sognare anche se sei sveglio.”

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E secondo te…che cos’è l’Amore?

I FIOCCHI BIANCHI

08/11/2016

Eh già… In ostetricia si vedono sempre fiocchi azzurri e rosa appesi alle porte delle stanze dei reparti, che annunciano la nascita di bimbi appena arrivati in mezzo a noi.

Purtroppo però, a volte, ci sono anche quelli che io chiamo “i fiocchi bianchi”: bimbi che arrivano e volano subito via.

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Il mio primo ficco bianco è stato Lorenzo. Ricordo che il suo cuore di appena 18 settimane ha smesso di pulsare tra le mie mani. Non ha avuto la forza di continuare a battere, o forse aveva già combattuto con tutto se stesso e non poteva più continuare. Giusto il tempo di scegliere un nome e battezzarti con la soluzione fisiologica, poi te ne sei andato. Chissà dove…

Per qualcuno i fiocchi bianchi sono vittime del più crudele destino, che non ha concesso loro la possibilità di scoprire cos’è la vita. Per altri invece sono privilegiati, perché sono passati dall’altra parte del cielo senza dover lottare sulla Terra.

La frase “Mi dispiace tantissimo, ma purtroppo non c’è più battito” viene ripetuta circa una gravidanza su quattro. Quell’immagine bianca e nera ferma sullo schermo dell’ecografo, così silenziosamente immobile, gela anche i pensieri. Per pochi istanti tutto si blocca e la mente si prepara a quello che sta per accadere.

Piccolo Lorenzo, oggi il mio pensiero vola con te. E come allora ti auguro buon viaggio, ovunque tu sia.

 

NOI DUE

06/09/2016

In questi giorni, durante gli incontri iniziali per conoscere le mamme, mi è capitato di ascoltare diverse storie che mi hanno fatta riflettere sull’essere madre oggi. Queste storie hanno una caratteristica in comune: sono di mamme single.

Nel 2016 non fa più scalpore una notizia simile, anzi, i fatti dimostrano che è all’ordine del giorno. Eppure sentire parole ricche di sofferenza e rancore, anche se talvolta ben celati, mi scuote dentro.

So per certo che queste mamme saranno anche dei perfetti papà, sapranno essere donne fantastiche e le madri migliori per i loro bambini, non ho dubbi.

Un pensiero che rivolgo a queste madri speciali, ma che si può estendere anche a tante altre, che magari hanno un marito o un compagno e la famiglia alle spalle ma che sono più sole che mai, è che la sensazione di solitudine che provate può essere riempita da quel piccolo esserino che vi sta già facendo compagnia da diversi mesi. Questa creatura che state custodendo ed accogliendo coraggiosamente, a sua volta accoglie voi, con tutte le vostre umane fragilità. Vi ascolta, vi consola e vi ama profondamente.

Da questo momento in poi, qualunque cosa accada intorno, non sarete mai sole, avrete sempre qualcuno che vi prenderà per mano, un Amore infinito accanto a voi.

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