NASCIAMO INSIEME

12/10/2017

Durante la gravidanza è evidente che mamma e bambino sono una cosa sola. Due cuori in un unico corpo, legati da un filo che va ben oltre il cordone ombelicale. Questa simbiosi esce dai nostri comuni pensieri durante il travaglio: siamo sempre propensi a concentrarci sul dolore delle contrazioni, sulla sofferenza della mamma. E il bambino? Non è esente da fatiche e difficoltà nelle ore che precedono la sua nascita. Viene costretto ad abbandonare il suo nido paradisiaco, l’unico posto al mondo che riconosca come suo. Deve attraversare i diametri del bacino osseo materno, impresa che non è esattamente come un’allegra passeggiata nel parco.

In travaglio mamma e bimbo lavorano insieme: non si può compiere se entrambi non collaborano. Si aiutano a vicenda, rafforzando ancora di più quella connessione nascosta che solo loro possono avvertire.

Mi sono commossa qualche giorno fa di fronte alle dolci lacrime di alcune mamme emozionate durante il corso pre parto, che all’udire queste mie parole hanno per la prima volta colto la profondità e la preziosità di quanto saranno chiamate a fare. Alla fine del nostro incontro hanno detto: “Sarò con il mio bambino, non ho più paura.”

Il parto è una doppia nascita: la mamma mette al mondo il suo bambino, il bambino mette al mondo la sua mamma.

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MASSAGGIO INFANTILE: 7 giugno Giornata Internazionale

07/06/2017

“All’inizio della vita l’essere accarezzato, abbracciato e coccolato, rende sensibili le varie parti del corpo del bambino. Lo aiuta a costruire un’immagine corporea sana e promuove lo sviluppo dell’amore attraverso il rafforzamento del legame tra il piccolo e sua madre.”

 A. Freud

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Queste parole di A. Freud esprimono perfettamente l’importanza del MASSAGGIO INFANTILE per i nostri bimbi: l’essere toccati, coccolati, abbracciati, massaggiati è per loro un bisogno e un nutrimento al pari del cibo.

Il massaggio non è solo tatto, bensì pieno contatto. E’ ascolto, rispetto dei ritmi, comunicazione. E’ uno scambio d’amore molto profondo che rafforza il legame genitore-bambino. Il massaggio infantile offre benefici sia per il bambino, che per i genitori, la famiglia e la società:

  • offre sollievo al neonato in caso di coliche intestinali, stitichezza, dentizione e tensione muscolare
  • facilita il rilassamento e regolarizza i ritmi sonno-veglia
  • favorisce l’interazione e la comunicazione genitore-bambino e rafforza il bonding
  • stimola e attiva i 5 sensi e i vari distretti corporei nella scoperta e nella sperimentazione del mondo intorno
  • protegge l’intero nucleo familiare migliorando lo stato globale di

Il Massaggio Infantile è un’esperienza che rimane per sempre nel cuore!


MATERNO O ARTIFICIALE ?

20/04/2017

Che il latte materno sia l’alimento migliore in assoluto per i neonati non è una novità, per fortuna! Finalmente negli ultimi anni abbiamo assistito ad una sensibilizzazione della popolazione sull’importanza dell’allattamento materno e sui benefici impareggiabili che questo apporta al neonato e alla sua mamma: è specie-specifico, si adatta perfettamente alle esigenze del bimbo, fornisce anticorpi preziosi, favorisce l’attaccamento e la creazione di un profondo legame affettivo.

Detto ciò, mi rammarico moltissimo quando vedo mamme in preda alla disperazione per la mancanza di latte, per il non riuscire ad allattare il proprio bimbo come avrebbero desiderato. Subentrano sensi di colpa infiniti, senso di inadeguatezza e convinzione di non essere all’altezza del proprio ruolo. Insomma, queste mamme non si sento delle buone madri. Ed è terrificante…! Spesso le pressioni sociali e familiari, le aspettative e i pregiudizi altrui e propri contribuiscono a peggiorare la situazione.

Si finisce quindi col perdersi dei meravigliosi, unici ed irripetibili momenti di vita insieme al proprio cucciolo.

Mi chiedo se forse, in questi casi, non sia meglio un semplice aiuto con il latte artificiale per ristabilire e preservare il benessere psico-emotivo della diade madre-bambino e privilegiare la costruzione di una buona relazione d’Amore, che è ciò che di più conta.

Del resto il latte artificiale esiste…l’Amore artificiale invece no!

 


ADOLESCENZA: UNA NUOVA NASCITA

06/03/2017

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In queste settimane sto incontrando un gruppo di mamme di figli adolescenti, a confronto tra loro rispetto alle varie problematiche che si trovano quotidianamente ad affrontare.

Non scendo nel dettaglio dei contenuti per ovvi motivi, ma una cosa più di tutto mi ha colpita: le frasi ed i termini con cui queste mamme hanno descritto il loro stato emotivo attuale sono le stesse che usano anche le neo-mamme nel periodo post natale.

Impotenza, frustrazione, incomprensione, paura, disorientamento… di fronte ai comportamenti dei loro figli. E sono state proprio queste donne a fare un parallelo tra il loro post parto e la situazione che stanno vivendo oggi.

A volte non si riconosce più l’essere umano che si ha davanti. Reazioni imprevedibili, improvvise ed a volte inspiegabili sono all’ordine del giorno. Questi ragazzi danno parecchio filo da torcere ai loro genitori.

E’ stato dunque inevitabile ripensare  al proprio parto. Sofferenza, dolore e fatica decisamente evidenti per le mamme in travaglio. Ma…i bimbi? Anche per loro il parto è estremamente faticoso, insidioso e doloroso.

Gli adolescenti sono in una fase di rinascita: devono definire la loro identità e staccarsi dai genitori per intraprendere il loro cammino. Bisogna nuovamente tagliare il cordone. E tutto questo non è esente da fatica e sofferenza.

Proviamo a metterci nei loro panni e diamo loro fiducia ed entusiasmo (nonostante tutto), perché per fare tutta questa fatica serve una grande motivazione!


IL CORPO GRIDA QUELLO CHE LA BOCCA TACE

24/02/2017

In questi giorni mi sono imbattuta in queste parole di Alejandro Jodorowsky, scrittore, regista e poeta cileno. Presenta la malattia come un conflitto tra la personalità e l’anima. Interessante riflessione… Proviamo ad ascoltare i nostri sintomi, a capirli ed elaborarli. Forse il nostro corpo e la nostra mente ci ringrazieranno!

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” Il raffreddore “cola” quando il corpo non piange.
Il dolore di gola “tampona” quando non è possibile comunicare le afflizioni.
Lo stomaco “arde” quando le rabbie non riescono ad uscire.
Il diabete “invade” quando la solitudine duole.
Il corpo “ingrassa” quando l’insoddisfazione stringe.
Il mal di testa “deprime” quando i dubbi aumentano.
Il cuore “allenta” quando il senso della vita sembra finire.
Il petto “stringe” quando l’orgoglio schiavizza.
La pressione “sale” quando la paura imprigiona.
Le nevrosi “paralizza” quando il bambino interno tiranneggia.
La febbre “scalda” quando le difese sfruttano le frontiere dell’immunità.
Le ginocchia “dolgono” quando il tuo orgoglio non si piega.
Il cancro “ammazza” quando ti stanchi di vivere.

Ed i tuoi dolori silenziosi? Come ti parlano attraverso il tuo corpo?
La malattia non è cattiva, ti avvisa che stai sbagliando cammino.

La strada per la felicità non è sempre dritta:
• Esistono curve chiamate Equivoci
• Esistono semafori chiamati Amici
• Luci di precauzione chiamate Famiglia

E tutto si compie se hai:
• Un cerchione di risposta chiamato Decisione
• Un potente motore chiamato Amore
• Una buona assicurazione chiamata Fede
• E abbondante combustibile chiamato Pazienza ”

Alejandro Jodorowsky


MA LA CICOGNA STA SOTTO IL CAVOLO?

20/01/2017

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Questa è una delle domande che i ragazzi di una classe mi hanno rivolto durante il percorso di educazione affettiva e sessuale.

Leggendola ho sorriso dentro di me, pensando alla strana immagine che si proiettava nella mia mente.

Parlandone con loro poi la questione si è fatta più complessa, infatti è emerso il loro generale disappunto per la comune abitudine degli adulti di deviare certi interrogativi con racconti o storielle che si discostano terribilmente dalla realtà.

Ovvio, quei discorsi, si sa, non sono proprio facili da affrontare… Ci può essere imbarazzo, ci si può sentire impreparati, non si trovano le parole giuste magari. Ma i nostri figli stanno aspettando che noi spieghiamo loro da dove sono arrivati, come e perché.

Certamente per ogni età cambia la modalità e la tipologia di risposta, ma ciò non ci dovrebbe impedire di scansare, rimandare o ignorare queste richieste.

Sarebbe bello che ogni bambino conoscesse il racconto l’ha reso protagonista di un’unica e speciale storia d’Amore, la sua.

 


CHE COS’E’ L’AMORE?

28/11/2016

Proprio l’altro giorno, in una classe, durante un incontro del percorso di educazione affettiva e sessuale, tra le domande scritte dai ragazzi c’era questa: “Ci può spiegare  che cos’è l’Amore?”.

Dentro di me una forte emozione, un tonfo al cuore, gli occhi lucidi. Come rispondere ad una domanda così grande? E che grande cuore per fare una domanda così bella e profonda. Ho riflettuto lì per lì su cosa dire, non è stato facile. L’Amore è indescrivibile, è soggettivo, è multiforme, è intimo, è universale. L’Amore è tutto, in tutto e in tutti.

Ho chiesto a loro cosa pensavano fosse l’Amore, quello che è successo è stato meraviglioso. Si sono guardati l’un latro, qualcuno pensava, qualcuno sorrideva. Ognuno ha dato una risposta diversa e inaspettata.

“L’Amore è quando ti piace così tanto una persona che se la vedi senti una cosa strana nella pancia.”

“L’Amore è quando gioco con il mio cagnolino.”

“L’Amore è quando una mamma e un papà vogliono un bambino.”

“L’Amore è quando la mamma ti dà il bacio della buonanotte.”

“L’Amore è quando i nonni si prendono per mano, anche se sono vecchi.”

“L’Amore è quando mio fratello regala i fiori alla sua fidanzata e lei gli regala i cioccolatini”

“L’Amore è quando soffro per te.”

“L’Amore è quando dici TI AMO.”

“L’Amore è anche quando non calpesti i fiori nei prati.”

“L’Amore non so cosa sia, ma pare sia una cosa bella, anche se fa venire mal di pancia.”

“L’Amore è quella cosa invisibile dentro al cuore che ti fa sognare anche se sei sveglio.”

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E secondo te…che cos’è l’Amore?


I FIOCCHI BIANCHI

08/11/2016

Eh già… In ostetricia si vedono sempre fiocchi azzurri e rosa appesi alle porte delle stanze dei reparti, che annunciano la nascita di bimbi appena arrivati in mezzo a noi.

Purtroppo però, a volte, ci sono anche quelli che io chiamo “i fiocchi bianchi”: bimbi che arrivano e volano subito via.

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Il mio primo ficco bianco è stato Lorenzo. Ricordo che il suo cuore di appena 18 settimane ha smesso di pulsare tra le mie mani. Non ha avuto la forza di continuare a battere, o forse aveva già combattuto con tutto se stesso e non poteva più continuare. Giusto il tempo di scegliere un nome e battezzarti con la soluzione fisiologica, poi te ne sei andato. Chissà dove…

Per qualcuno i fiocchi bianchi sono vittime del più crudele destino, che non ha concesso loro la possibilità di scoprire cos’è la vita. Per altri invece sono privilegiati, perché sono passati dall’altra parte del cielo senza dover lottare sulla Terra.

La frase “Mi dispiace tantissimo, ma purtroppo non c’è più battito” viene ripetuta circa una gravidanza su quattro. Quell’immagine bianca e nera ferma sullo schermo dell’ecografo, così silenziosamente immobile, gela anche i pensieri. Per pochi istanti tutto si blocca e la mente si prepara a quello che sta per accadere.

Piccolo Lorenzo, oggi il mio pensiero vola con te. E come allora ti auguro buon viaggio, ovunque tu sia.

 


INTIMITA’

14/10/2016

Proprio in questi giorni, durante un incontro di un corso pre parto, le future mamme hanno pronunciato più volte la parola “intimità”.

Credo che la gravidanza sia un’opportunità unica per riscoprire a pieno il significato di questa parola, intesa in un senso ampio e profondo.

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Intimità…con sé stessa. Prendere consapevolezza del proprio corpo, che così miracolosamente si trasforma ed adatta per poter accogliere, proteggere e crescere una nuova creatura, continuando sempre a prendersi cura anche di sé.

Intimità…con il proprio compagno. Provare stupore nello scoprirsi piacevolmente ed inaspettatamente donna, pur essendo allo stesso tempo dolcemente mamma.

Intimità…con la propria madre. Affermarsi adulta e diventare a propria volta madre, ma anche ritornare bambina e sentirsi così intensamente figlia, ora più che mai.

Intimità…con le altre future mamme. Trovarsi in un gruppo di sconosciute che stanno vivendo la tua stessa esperienza per la prima volta nella vita ed accorgersi che, in un baleno, sono diventate Amiche, perché non hai mai detto a nessun altro quello che condividi con loro.

Ancora una volta mi stupisco osservando quanto profonda ed intensa possa essere la crescita di una donna in dolce attesa, che non solo sta dando alla vita un nuovo essere umano, ma che sta a sua volta rinascendo, nuovamente donna.

Intimamente, grazie.


FERTILITY…EVERY DAY

27/09/2016

In queste ultime settimane, in occasione del fertility day, si è parlato molto di fertilità, con un alternarsi di affermazioni e polemiche che, purtroppo, hanno distolto l’attenzione dal fenomeno fisiologico ed estremamente importante alla base di tutte queste discussioni.

Spesso si parla di fertilità solamente quando ci si accorge che questa funzione è venuta a mancare, cioè quando si cerca una gravidanza che però non arriva. Solo allora si inizia a studiare il proprio corpo, ad apprenderne il funzionamento, ad osservare segni e sintomi che manifesta, ad interpretare i messaggi che ci invia, a prendere consapevolezza di sé.

E io mi chiedo: perché se ne parla solamente quando la gravidanza non arriva? Anzi… Perché se ne parla solamente in funzione della gravidanza? La fertilità è una funzione biologica dell’essere umano che è indice di benessere ed equilibrio.

Credo che non ci sia nulla di più naturale del conoscere il proprio organismo. Uno dei propositi che cerco di applicare nel mio quotidiano non solo con le coppie adulte, ma che con bambini e ragazzi, è promuovere fin da subito la conoscenza di sé. E’ fondamentale entrare contatto con noi stessi, nel profondo, per riconoscere i segnali fisiologici (e non!) che il nostro corpo ci trasmette.

Prendere consapevolezza di sé è una delle più grandi forme di rispetto e benevolenza che possiamo esprimere verso noi stessi.

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